lunedì 21 dicembre 2009

Mia e le cadute di stile

Spesso e volentieri cado. Penso di aver dei grossi problemi di equilibrio (mentale e non, direi..). Le mie cadute sono state spesso immortalate da occhi che arrivavano da posti diversi. Cadevo da piccola come cado ora, quindi credo che qualcosa sia da modificare nel mio andamento.
A 5 anni volai dal letto in piena notte e fu la prima caduta che mi spaventò molto. I miei corsero in camera e di quella notte mi rimane una bella cicatrice sotto il mento (che in pochissimi conoscono). Forse ero già sonnambula allora. A 8 anni volai addosso ad Andre in un sabato pomeriggio di sci a Limone fratturandomi il pollice della mano sx che mi si conficcò duramente nella neve dopo la caduta. Ma dovevo restare attaccata al mio amico perchè c'era nebbia e perchè le nostre mamme pretendevano che sciassimo pure con la bufera. A 9 anni correvo per le viuzze di Aurigo (metropoli sopra Imperia), in un tranquillo pomeriggio di domenica quando, scappando da Vale e Vero in un nascondino all' ultimo sangue, rotolai a terra spaccandomi di netto l' incisivo superiore e riportando 3 punti sul ginocchio sx. Nessuno mi aveva detto di correre così veloce. A 10 anni in bicicletta tirai un liscio in una strada sterrata di Limone che mi permise di andare fino al Santa Croce in sirena sull' ambulanza. Mi rimangono 2 bei punti (fratelli degli altri 3), sul ginocchio sx, ma soprattutto la cicatrice, della quale vado più fiera, sull' indice della mano sx. E stavo andando pure piano. A 11 anni correvo giù dalle scale all' uscita di scuola quando misi male un piede e tà, mi slogai un polso. Stavo solo correndo per arrivare prima a tennis. A 13 anni mi impuntai con la scarpa nella riga di un campo da tennis durante una partita e il suolo conobbe il mio naso da molto vicino. Ma dovevo arrivare alla pallina smorzata. A 16 anni, mentre arbitravo come giudice di linea da fondo una partita di tennis seria al circolo Foce, svenni improvvisamente durante uno scambio finendo con la bocca sul pulisci-scarpe dei giocatori. Dopo esser stata presa ad insulti da Potito Starace mi rialzai e ripresi ad arbitrare come se nulla fosse e ignorando le risate che provenivano dagli spalti e dalla mia pancia. Ma come è potuto capitare? A 18 anni frenavo dolcemente in curva in una mattina piovosa quando mi ritrovai a terra con il motorino sul mio ginocchio frantumato. Mi rimangono solo 11 punti di sutura, questa volta a dx. Stavo solo andando al lavoro.
A 19 anni misi male il piede dx scendendo da un gradino e volai a terra durante un servizio CRI. Devo dire che lo zaino che avevo in spalla pesava molto. A 22 anni durante un' uscita notturna come SMTS planai in una cava ed ebbi diversi problemi a ritrovare la via del ritorno in quanto ero scesa di sedere per circa 5mt e non avevo con me nessuna lucina. Di lì iniziai a pensare di non essere troppo portata per questo tipo di esperienza. Ma continuai imperterrita. Non racconto altro ma non mi fermai lì. Pochi mesi fa il 15 mi stava riportando a casa di sera dall' aula studio quando l' autista, passato con il rosso, ha tirato un' inchiodata che ha fatto sì che io finissi la mia corsa per terra con due ginocchia sanguinanti a 24 anni. Cercavo di tornare a casa semplicemente. Qualche giorno dopo, scendendo dal 3 (per quale strana legge fisica sia potuto accadere non se lo spiega nemmeno Zichichi), il manico di un mega sacchetto di plastica mi si infilò nel piede stringendomi la caviglia e non uscendo più, permettendo ad un gruppo di sconosciuti di tornare a casa allegri e con una cosa da raccontare.
Ora, non sto qui a narrarvi delle mie cadute quotidiane, quelle le lascio alla vostra immaginazione perchè potrei annoiare, ho solo scritto di qualche chicca dimostrata dalle molteplici cicatrici che hanno fatto del mio corpo un campo di battaglia. Come direbbe Gigi R. : "E' tutta esperienza..". Infatti, in fatto di cadute io ne so.

Mia l' equilibrista

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